L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

https://www.facebook.com/Task-Force-Butler-868476723163799/

Sunday, November 30, 2008

Appello ai sottoscrittori del Telemetro

Carissimi complottisti,

siete invitati a inviarmi lo screenshot relativo alla donazione che avete fatto per il telemetro del Comandante Marciano'.

Spero che lo farete in modo da controllare quanti soldi gli avete dato e quanti ne ha spesi (se ne ha spesi) per la patacca che ha comperato.

Mandate lo screenshot di Paypal a VITOVIBRA@hotmail.com

Grazie
eSSSe

Rev.stone ha scritto...

Ormai il comandante e' proprio alla frutta.
VibraVibra, cosa ne pensi?



andiamo ragazzi, con tutte le premesse del mondo, compreso il "fare squadra", non esiste che io qui ancora non abbia letto di nessuno che si sia INCAZZATO per come siamo stati presi per il culo da Straker.
ripeto, io continuo ad aspettarmi (e lo spero con tutto il cuore) un colpo di scena da rosario...o anche solo una bella smentita, ma a questo punto deve essere realmente convincente.
a questo punto deve essere sincero.
di puttanate se ne sono viste e sentite fin troppe!

e se è vero che lui con sciechimiche.org in realtà non c'entra più nulla, così come è vero che lui è UNO dei tanti ricercatori indipendenti (sebbene il più in vista), è pur vero che questa cosa che ha fatto, se rimane come sembra, è di una gravita assoluta per TUTTO l'ambiente sciachimista...
altro che "ha fatto una cazzata"...altro che "comunque vale più di voi"...come ho appena letto.

con questo episodio ha sputtanato grandemente anche il nostro lavoro e la nostra serietà, altro che cazzi.

personalmente, finchè non ci sarà un eventuale sviluppo, con tutto il dolore che mi costa, io prendo le distanze in modo pubblico da Straker e da quello che ha fatto.
mi sento preso per il culo. e di molto.

Saturday, November 29, 2008

Francia: precipita un aereo chimico?

da http://www.tankerenemy.com/2008/11/francia-precipita-un-aereo-chimico.html

Pubblichiamo un articolo del portale svizzero "tio.ch" su un incidente aereo occorso in Francia il 27 novembre 2008. Ora, non possiamo certo affermare che l'Airbus precipitato fosse un velivolo chimico [e allora perche' lo insinui?]. Tuttavia molti dei sinistri, che hanno coinvolto degli aerei o degli elicotteri in questi ultimi tempi, sono segnati da anomalie, stranezze, incongruenze nelle versioni ufficiali, diramate dalle agenzie di stampa e rilanciate dai media di regime. In alcuni casi sono state segnalate collisioni con oggetti non identificati, in altri avarie... E' precipitato dunque un tanker? Se consideriamo il numero enorme di apparecchi impiegati nelle operazioni di aerosol clandestino, da un punto di vista probabilistico, non si può escludere che talvolta un aereo cada o abbia dei problemi. Da rilevare che l'incidente è accaduto nell'ambito di una intensa attività chimica (come si evince dalla mappa satellitare del sito sat24.com) sulle coste della Francia meridionale. Inoltre gli A320 sono tra i modelli di aereo più osservati mentre rilasciano scie chimiche a bassa quota. Significativo che questa notizia non sia stata diffusa dai principali mezzi di "informazione".

Ringraziamo il nostro amico del blog spagnolo Planeta Esclavo per la preziosa segnalazione.


PARIGI, 27 novembre 2008, 21:07 - Tre corpi sono stati ripescati dai soccorritori che stanno scandagliando da alcune ore le acque del Mediterraneo davanti a Perpignan, costa sud-ovest della Francia, a pochi chilometri dalla Spagna. Un Airbus A320 della compagnia neozelandese Air New Zealand, in volo di collaudo, è precipitato in mare nel pomeriggio con sette persone a bordo. Quattro sono tuttora disperse.

Le vittime sono i due piloti tedeschi ed un passeggero. Secondo quanto si è appreso dalla Germania, i piloti erano dipendenti di una compagnia charter. L'aereo avrebbe mancato un atterraggio d'emergenza. Secondo quanto ricostruito immediatamente dopo l'incidente, avvenuto a poche centinaia di metri dalla costa, a dare l'allarme sono stati alcuni abitanti che l'hanno visto cadere in mare.

Il velivolo, costruito nel 2005, era operativo dal 2006 per la tedesca XL Airways che lo noleggiava alla neozelandese Air New Zealand in leasing. Le altre quattro persone che erano a bordo, tuttora disperse, lavoravano per la compagnia neozelandese o per la francese Eas, che eseguiva le operazioni di controllo tecnico sull'apparecchio. Sul posto sono impegnati nella ricerca alcune imbarcazioni. Secondo i testimoni, pezzi del relitto dell'Airbus galleggiano nel raggio di diverse centinaia di metri dal punto dell'impatto.

Fonte: http://www.tio.ch/

Leggi qui l'articolo originale.

Articolo sulle scie chimiche all'interno della rivista "X Times"


Sul n. 2 di "X Times", in edicola dai primi giorni di dicembre, sarà pubblicato un articolo sulle chemtrails intitolato "Scie chimiche: segreto di Stato". Il reportage, suddiviso in più parti, costituisce il seguito ideale dell'interessante studio di Roberto La Paglia, Morgellons, malattia aliena? di cui proponemmo una nota di presentazione. E' evidente che "X Times" diventa, in questo modo, l'unica pubblicazione fuori dal coro su un tema censurato o affrontato in maniera del tutto dilettantesca, ad esempio da scartafacci come "Focus". Il nostro plauso al direttore della rivista per la coraggiosa linea editoriale, agli antipodi dell'imperante disinformazione.

Di seguito il sommario del dossier.



Scie chimiche: un segreto di Stato - prima parte, di Luigina Marchese

Sull'onda degli argomenti più richiesti, il problema delle chemtrails vissuto in presa diretta da una fine indagatrice. Passo dopo passo, la scoperta, lo stupore, l'incredulità di chi non può fermarsi semplicisticamente all'accettazione delle spiegazioni delle autorità; colonnello Giuliacci, ci senti? Altri collaboratori ci stanno proponendo inchieste approfondite su questo argomento: le pubblicheremo, considerando l'articolo di Luigina Marchese il giusto apripista.

Borsa di studio per tesi di laurea e studi sulle scie chimiche

da http://www.tankerenemy.com/2008/11/borsa-di-studio-per-tesi-di-laurea-e.html

Tanker enemy, Comitato nazionale contro le scie chimiche, ha deciso di offrire una borsa di studio per laureandi che elaborino una tesi, con diritto di pubblicazione, sul tema delle chemtrails, in cui siano evidenziate le differenze tra scie di condensazione e scie chimico-biologiche e dove siano esaminati i differenti aspetti del problema (H.A.A.R.P., emissioni elettromagnetiche, patologie correlate etc.), al fine di sensibilizzare i cittadini su questa attività clandestina e pericolosa.

Beneficiari della borsa di studio, il cui valore sarà quantificato nei prossimi mesi, potranno essere anche scienziati che intendano pubblicare un articolo referato sul medesimo argomento. Per conoscere tutti i particolari dell'iniziativa, si potrà scrivere al seguente indirizzo: tanker.enemy [at] gmail.com

Polimeri di ricaduta: altre analisi


Pubblichiamo un'altra ricerca compiuta dall'amico biologo Tursiops circa i filamenti di ricaduta raccolti ed esaminati a Buccinasco (MI). Dalle analisi sinora eseguite, si deduce che tali fibre non hanno origine naturale.



In attesa dei risultati delle analisi sui filamenti bianchi caduti dal cielo il weekend dei giorni 8 e 9 novembre 2008, ho continuato, nel mio piccolo, a compiere delle osservazioni empiriche ed a trarre delle ipotesi.

Pochi giorni fa, analizzai al microscopio a fluorescenza questi polimeri di ricaduta e nell'articolo precedente è possibile vedere le foto. Durante questa prova scoprii i seguenti aspetti:

- i polimeri hanno una struttura particolare e diversa da altri filamenti di origine animale/vegetale
- i polimeri emettono fluorescenza, se eccitati nello spettro UV
- i polimeri non emettono altre lunghezze d'onda, se eccitati con lunghezza d'onda (*) del rosso, del verde e dell'infrarosso (foto non mostrate, ma dati osservati sperimentalmente con testimone, cercherò di pubblicare prossimamente le immagini in questione). A questo si aggiunge l'osservazione di altre caratteristiche molto particolari di queste fibre che, a mio parere, escludo essere ragnatele.
Recentemente ho anche analizzato sempre al microscopio a fluorescenza i seguenti campioni:

- un filo di origine vegetale
- un pezzo di cotone
- un pezzo di ragnatela

Ecco quello che ho potuto osservare:

FIG. 1a - immagini originali su scala di grigi di un campione di cotone esaminato al micorscopio a fluorescenza con ingrandimento 40x

FIG. 1b - immagini RGB delle tre principali lunghezze d'onda emesse dal campione di cotone

FIG. 2a - immagini originali su scala di grigi di un campione di un filo esaminato al micorscopio a fluorescenza con ingrandimento 40x

FIG. 2b - immagini RGB delle tre principali lunghezze d'onda emesse dal campione di filo

FIG. 3a - immagini originali su scala di grigi di un campione di un filo esaminato al micorscopio a fluorescenza con ingrandimento 40x

FIG. 3b - immagini RGB delle tre principali lunghezze d'onda emesse dal campione di filo

Da qui si evince una differenza assai marcata tra i polimeri di ricaduta e le normali fibre animali/vegetali. Mentre queste ultime sono autofluorescenti (**), pur con lievi differenze di intensità, a tutte le principali lunghezze d'onda (ultravioletto, rosso, verde, infrarosso), i polimeri NON sono autofluorescenti, ma emettono solo nello spettro UV (o vicino al blu). Non emettono alcuna fluorescenza (sia essa di emissione sia autofluorescenza), se analizzate nello spettro del rosso, del verde e dell'infrarosso (far red).
Da questi dati preliminari, presumo quindi che tali filamenti non siano associabili a materiali di origine organica.
Proverò a indagare meglio con i mezzi che posso avere a disposizione. Queste sono davvero piccole analisi, ma tutti i puzzle sono fatti di tanti pezzettini e solo insieme possono avere un senso.

(*) In questo caso si intende (per essere facilmente comprensibili senza andare nei dettagli tecnici):

- rosso = eccitazione nel verde ed emissione nel rosso
- verde = eccitazione nel blu ed emissione nel verde
- blu = eccitazione nell'UV ed emissione nel blu
- far red = eccitazione nel rosso ed emissione nell'infrarosso

(**) Autofluorescenza: caratteristica tipica dei composti organici e delle cellule in particolare. In campo biologico, l'autofluorescenza è un fenomeno originato dai mitocondti e dai lisosomi nelle cellule, ma anche dalla matrice extracellulare ricca di collagene ed elastina. In particolare le molecole organiche che causano autofluorescenza sono prevalentemente amino-acidi aromatici e lipo-pigmenti. Pertanto ci si aspetta autofluorescenza in tutti i principali tessuti animali e vegetali. Questo, in base anche ad ulteriori analisi, potrebbe essere un fattore discriminante tra una sostanza artificiale e no. In questo caso, escluderei l'origine anmale (ragnatela) dei filamenti bianchi di ricaduta.


Fonte: Scie Buccinasco

Le scie chimiche: un problema da nascondere?

da qui: http://www.tankerenemy.com/2008/11/le-scie-chimiche-un-problema-da.html

Pubblichiamo un articolo tratto dal blog Italiani imbecilli intitolato Le scie chimiche: un problema da nascondere? L'autore mette in luce il ruolo oscuro dei disinformatori di professione, personaggi insinceri ma scaltri che, con le loro nefandezze, cercano di puntellare il sistema.


Questo post non ha carattere divulgativo sulla natura delle scie chimiche, non può esserlo, dal momento che ormai le chemtrails rappresentano un oggettivo ed evidente fenomeno quotidiano sulle nostre teste (meno evidente nei nostri polmoni, ma terribilmente concreto). Infatti, basta cercare in rete la parola ''chemtrails'' o l'espressione ''scie chimiche'' e ci si rende conto di come queste attività clandestine, di natura militare, siano ormai diffuse nei cieli di tutto il mondo.

Perciò non mi soffermo sul perché dell'esistenza di questi aeroplani né sugli effetti nefasti delle sostanze rilasciate dagli stessi [...] Invece vorrei porre alla vostra attenzione il fatto che esiste una sorta di ''congrega'' di disinformatori assoldati ad hoc o spinti da motivazioni legate alla loro professione che, puntualmente, là dove si parla di scie chimiche, si intromettono per delegittimare, sviare, confutare e, a volte, persino insultare chi vuol far conscere il problema (che è grande, più grande di quel che si possa pensare).

Pare ci siano ormai prove certissime sul fatto che queste scie NON SONO NORMALI SCIE DI CONDENSAZIONE, eppure si vuol far credere che il veleno sparso sulle nostre teste sia legato ad un'attività innocente. Ebbene, non mi sorprende la censura della televisione (anche se ultimamente qualche parola è stata spesa anche in TV); non mi sorprendono le numerose interrogazioni parlamentari, alle quali non sono mai state date risposte convincenti (l'ultima è quella di Antonio Di Pietro, di qualche giorno fa); non mi sorprendono le banali ed ingenue risposte dei colonnelli, meteorologi in tv, che sminuiscono il problema; non mi sorprendono i commenti nervosi di qualche disinformatore, lasciati nei vari blog che si occupano di questo problema (nel mio vecchio post, un gentile anonimo si è limitato a inserire link di siti contrari alle chemtrails; probabilmente qualcuno si farà vivo anche in questo post, ma, purché educato, sarà il benvenuto); non mi sorprende neppure il fatto che nelle pubblicità, nei manifesti, negli spot televisivi, appaiano cieli solcati da chemtrails per abituare l'occhio ad una cosa apparentemente normale, ma che normale non è. No, non mi sorprendo: mi pare evidente che ad ogni azione debba poter corrispondere una reazione.

Ma qualche tempo fa, osservando il cielo striato, ho cominciato a chiedere alla gente se per loro fosse normale vedere questi incroci di scie bianche che poi si espandevano come nuvole... qualcuno mi ha risposto stupito: ''Ma c'è un raduno delle 'Frecce tricolori'?" A me è bastata questa risposta e me ne sono andato, anche perché le "Frecce tricolori" quel giorno si esibivano in un'altra regione d'Italia, mi pare in Liguria. A parte il fatto che le normali scie di condensazione sono rare e si formano ad oltre 8000 metri di quota, ma è davvero assurdo pensare ancora che si tratti di normali aerei di linea che, a decine, si incrociano a 2000 metri sui centri abitati, simultaneamente. No?


Leggi qui l'editoriale su Italiani imbecilli

La guerra segreta dell'Italietta in Afghanistan (di Giancarlo Chetoni)

Articolo originale

C'è da chiedersi da dove vengono i soldi per finanziare queste "imprese", mentre a noialtri raccontano che "c'è la crisi"...


A Febbraio 2008, PdL e PD hanno dato il via libera a Camera e Senato al rifinanziamento della cosiddetta missione in Afghanistan. Le uscite “ufficiali” sono state di 365 milioni di euro, quelle reali, con tranche aggiuntive del Ministero degli Esteri, superano i 513, di cui 57 destinati al… riordino dei Tribunali e delle strutture centrali e periferiche del Ministero della Giustizia di Karzai.

Se non ci fosse da ridere ci sarebbe da piangere.

CESVI e INTERSOS, piene zeppe di volontari di occhio buono e lingua lunga, se ne accaparreranno una fetta più che consistente. Ai nuclei CIMICS non resteranno che le briciole e la sfiga di dover fare da bersaglio per le prodezze dei 180 italianissimi Rambo della Task Force 45–Larissa. Larissa come la lancia della Falange Macedone di Alessandro Magno.

I 4 Tornado IDS, insieme a un team previsto di 170 militari tra piloti, motoristi, specialisti elettronici e di armi, e un aliquota di “avieri dell’aria” per la sicurezza, richiederanno uscite per altri 51 milioni di euro nell’esercizio 2009-2010, e 6 se ne andranno per l’approntamento degli shelter corazzati già in costruzione per la protezione passiva contro razzi e colpi di mortaio sull’aeroporto di Herat. Una città squassata in un solo giorno, il 20 Novembre, da tre gigantesche esplosioni a meno di 500 metri da Camp Vianini.

Una “guerra”, quella organizzata a partire dal 2001 dagli USA in Afghanistan, successivamente corroborata dalla NATO, e che è costata, ad oggi, ai contribuenti della Repubblica delle Banane tra morti, feriti, sequestrati con riscatti per entità non precisate, per retribuzioni, diarie di indennità al personale, trasporto, “aiuti” a ONG, uso di blindati, elicotteri, aerei, logistica, impiego, sostituzione e perdite di materiali, la sommetta di 3,2 miliardi di euro.

La campagna contro l’Afghanistan cominciata nel 2001 sotto grandinate di bombe da 250-500 sganciate, a caduta libera quindi con larga imprecisione, sugli “obbiettivi sensibili”, da B 52 e B 1 USA, è tuttora in corso e durerà, si sostiene al Pentagono, ancora una ventina d’anni.

Gli “esportatori di pace e democrazia” di USA e NATO sono arrivati in Afghanistan, con la complicità dell’ONU, a fare di tutto e di ben peggio del peace-keeping, con tanto di promessi e faraonici e mai mantenuti “piani di ricostruzione”.

I “liberatori” del Paese delle Montagne, nel corso di otto anni di guerra, hanno inoltre usato i C 130 per annaffiare di bombe oltre i presunti rifugi dell’inafferrabile Bin Laden anche il più modesto concentramento di guerriglieri pashtun, ponti, percorsi obbligati, abitazioni isolate e villaggi di montagna.

Ad oggi sono almeno 250 le FAE - meglio conosciute come “tagliamargherite” - da 6 tonnellate dotate di paracadute frenante, lanciate dai portelloni posteriori di questi quadriturbina da trasporto oltre a 32 GBU 43 B a guida laser da 7 tonnellate, arrivate a bersaglio sul terreno.

Le FAE sono enormi contenitori di acciaio che contengono nitrato di ammonio, alluminio in polvere e polistirene che distruggono qualsiasi forma di vita nel raggio di 500 metri e sviluppano a terra una pressione di 500 Kg ogni 24,5 mm quadrati.

Poi Enduring Freedom e Isaf hanno spazzato via dalla carta geografica dell’Afghanistan quello che era rimasto in piedi delle infrastrutture di appoggio logistico del “nemico”, spesso posizionate in prossimità di centri abitati, con il bombardamento “chirurgico” di cacciabombardieri F 117, F 16, F18, Mirage 2000, Harrier, Tornado IDS e UAV Predator armati di razzi Hellfire.

Le cannoniere volanti hanno annaffiato con milioni di proiettili di mitragliatrice pesante e leggera tutte le zone dell’Afghanistan dichiarate “ostili” dal Comando di Kabul a guida multinazionale.

Il 2007 si è chiuso con un bilancio ufficiale del Governo Karzai, quindi largamente sottostimato, di 7.463 morti ammazzati, di cui 413 bambini, giovani, adulti e anziani.

Per Human Rights Watch, i decessi registrati tra la popolazione afgana sono stati nello stesso periodo 748.

Nei primi 8 mesi del 2008, i “costi collaterali” sono saliti a 1.552, con un incremento che supera di ben oltre il 50% le perdite di vite umane registrate nell’anno precedente.

I dati questa volta sono arrivati dal Commissariato ONU. La denuncia è venuta dall’inviata sudafricana delle Nazioni Unite Navi Pillay durante una conferenza stampa a Kabul nel mese di Ottobre.

Dall’estate del 2006, durante il Governo Prodi, è già operativa nell’Ovest dell’Afghanistan, nelle provincie di Farah e di Herat, la Forza di Reazione Rapida dei Bersaglieri e della Task Force 45 “Larissa”, composta da Comsubin di Varignano, Paracadutisti Carabinieri Tuscania e 185° Regt. Folgore che parteciperà a ripetute azioni di guerra contro i Taliban nel distretto di Gulistan.

Nel corso dei combattimenti, la Task Force 45, appoggiata da cinque elicotteri d’attacco A 129 Mangusta e Blindati Dardo con cannoni a tiro rapido da 25 mm, si renderà responsabile insieme a Rangers USA e SAS dell’uccisione di decine di guerriglieri afghani e di un numero imprecisato di feriti.

Il primo impiego di militari italiani inquadrati in ISAF contro formazioni combattenti Taliban risale al 18 Settembre 2006. Seguiranno ulteriori “missioni di annientamento” il 1° Ottobre e il 10 Dicembre dello stesso anno.

Il 2007 vedrà Alpini Paracadutisti, Bersaglieri e Truppe Speciali di ISAF NATO ed Enduring Freedom impegnati in azioni di rastrellamento e di fuoco da terra e dall’aria contro nuclei di Taliban il 21 Febbraio, 11 Marzo-10 Aprile, il 27 Aprile, il 10 e il 22 Agosto, il 19 Settembre, il 5 Ottobre e, a chiusura dell’anno, dall’1 al 21 Novembre. Sarà l’ultima grande e protratta operazione “attacca e distruggi” prima della pausa invernale.

Al vertice del 2 Aprile 2008 a Bucarest, presente Frattini, gli USA chiederanno perentoriamente all’Italietta di ampliare il suo intervento militare in Afghanistan corredandolo di “ulteriori e indispensabili mezzi di difesa per riallineare sul terreno lo sforzo comune di USA e Alleati della NATO nella lotta contro il terrorismo”.

Il “nostro” azzimatissimo Ministro degli Esteri assicurerà in quell’occasione a Jaap de Hoop Scheffer il ritiro dei caveat che limitavano l’impiego sul campo del personale militare italiano nelle provincie di Herat e Farah, dichiarate zone di guerra da Enduring Freedom.

Frattini confermerà inoltre al Segretario Generale della Nato che il rapporto di collaborazione del Paese con gli Usa sarà nel tempo ancora più stringente e politicamente affidabile rispetto al passato.

Al Quartier Generale di Bruxelles si accoglierà con soddisfazione la disponibilità manifestata dall’Italia di destinare al teatro afghano un ulteriore e più qualificato contributo militare agli sforzi militari dell’Alleanza Atlantica.

Ed ecco che dopo le parole arrivano i fatti. Come lacchè, Berlusconi ci tiene ad essere una spanna avanti a Prodi .Tornado Panavia IDS dell’AMI di Camporini stanno per arrivare a Mazar al-Sharif…

Ne riparleremo. Ne vale la pena.


Fonte: http://cpeurasia.org/

Conferenza sul signoraggio a Genova

da qui: http://straker-61.blogspot.com/2008/11/la-guerra-segreta-dellitalietta-in.html

Conferenza su:

"Sovranità monetaria, signoraggio e moneta complementare"

Conferenziere: Nino Galloni (economista), già docente a Berkley, ex dirigente al Ministero del Lavoro.

La Conferenza si svolge alle 18:00 in Via di Santa Zita 2 (dietro a Corso Buenos Aires) nel salone parrocchiale della Chiesa.

Thursday, November 27, 2008

Busy Busy Busy

Cari lettori,

i fratelloni stanno producendo nuove perle, ma sono ultra impegnato per la fine del mio MBA.

Prometto che nel weekend riprendero' i vari articoli...

Saluti a tutti
eSSSe

Tuesday, November 25, 2008

Un metodo per decontaminare gli ambienti dal Morgellons?


Pubblichiamo un articolo che si riferisce ad un prodotto commerciale per decontaminare gli ambienti dal Morgellons. Il testo è importante per almeno due motivi: è l'ammissione che tale patologia non solo esiste, checché ne pensino i soliti ciarlatani disinformatori della Rete, ma che è ormai piuttosto diffusa negli Stati Uniti.

E come no? Anche Wanna Marchi aveva un prodotto commerciale (acqua, sale e rametti delle piante del vicino) per togliere il malocchio. Era la dimostrazione che il malocchio esisteva ed era diffuso in Italia. Non capisco proprio perche' l'abbiano processata...

A voi...


30 novembre 2007: Paolo Attivissimo scrive...

"
Le scie chimiche risolvono la calvizie con i peli di plastica.

Avete letto bene. Questa, in sintesi la conclusione della seconda puntata di
Rebus dedicata al presunto (sic!) fenomeno delle "scie chimiche". [...] Secondo Rosario Marcianò e Massimo Santacroce, i due ricercatori del fenomeno, uno degli effetti delle scie chimiche sarebbe la produzione di filamenti di materiale non organico che escono dai bulbi piliferi delle persone contaminate. Peli di plastica, insomma. Cesare Ragazzi, fatti da parte. [...] Pensateci un attimo. L'idea vi fa rizzare i peli? Controllate che non siano di plastica".


7 ottobre 2008: F.A.Q. del C.I.C.A.P. sul MORGELLONS

"Ho letto che una grave malattia, il Morbo di Morgellons, è causata dalle scie chimiche. E' vero?

Il Morbo di Morgellons è una malattia teorizzata da una biologa (Mary Leitao) nel 2002. Ad oggi non esiste alcuna prova che dimostri l'esistenza di tale morbo. I medici che hanno studiato il fenomeno affermano che non ci sia alcuna differenza tra il Morbo di Morgellons e la parassitosi illusoria, una grave forma di psicosi. Diversi studi affermano che le persone che sostengono di essere affette dal Morbo di Morgellons riescono ad essere curate con le terapie utilizzate nella cura della parassitosi illusoria". [...]


Pubblichiamo un articolo che si riferisce ad un prodotto commerciale per decontaminare gli ambienti dal Morgellons. Il testo è importante per almeno due motivi: è l'ammissione che tale patologia non solo esiste, checché ne pensino i soliti ciarlatani disinformatori della Rete, ma che è ormai piuttosto diffusa negli Stati Uniti. Sotto questo aspetto è una conferma di quanto asserito dall'Ingegnere Clifford Carnicom, dal Dottor Michael Castle nonché dalle stessa Dottoressa Hildegarde Staninger, i quali ricordano che le nanostrutture all'origine della patologia, sono ormai dappertutto. Non sappiamo quali siano i princìpi attivi del prodotto, ma, di fronte alle sofferenze dei malati, nulla può essere lasciato intentato e sarà utile che qualche medico approfondica la questione.

Nota bene: si precisa che i suggerimenti di questo articolo non sostituiscono in alcun modo e per nessun motivo i rimedi e le indicazioni del proprio medico cui bisognerà rivolgersi, in caso di necessità.



Il
Morgellons è una malattia contagiosa che si sta diffondendo in molti paesi. Il bisogno di un metodo di decontaminazione è evidente, ma le soluzioni ordinarie si sono rivelate inefficaci. L’Healing Research Institute (http://www.healingresearch.org/) ha sviluppato una speciale formula, l’EWB-425 for Earth Water Baths, Inc (http://www.earthwaterbaths.com/). Huntington Beach, CA, October 31, 2008 --(PR.com)-- George R. Schwartz, M.D. direttore dell'Healing Research Institute e Carlos Lerma, Presidente dell Earth Water Baths, Inc. annunciano lo sviluppo di un efficace agente di pulizia per decontaminare gli edifici infettati dal Morgellons.

La Earth Water Baths (http://www.earthwaterbaths.com/), HRI (http://www.healingresearch.org/) ha sviluppato un protocollo per determinare la formula più efficace per decontaminare gli edifici. Schwartz ha sottolineato che la natura contagiosa del Morgellons è diventata chiara e molte persone temono di entrare nelle case in cui abitano persone affette da questa malattia. Inizialmente la patologia era stata ritenuta di origine psichiatrica, ma gli scienziati dell'Healing Research Institute hanno dimostrato che è associata alla contaminazione dell’acqua. I tubi dell’acqua ed i condizionatori dell’aria sono associati all’acqua stagnante in cui proliferano molti parassiti (non si tratta, in realtà, di parassiti ma di insetti ed aracnidi il cui codice genetico è replicato da nanostrutture disperse nell'ambiente con le scie chimiche, n.d.t.). La formula, secondo il Dottor Schwartz, distrugge il patogeno con l’ossidazione e l’azione degli enzimi.

Lerma, presidente della Earth Water Baths, ha evidenziato che il Morgellons è associato agli edifici commerciali e che un’epidemia può diffondersi tra gli impiegati. Egli ha aggiunto che il Morgellons è parte di una situazione molto spinosa, ma il problema può essere eliminato attraverso una capillare decontaminazione. Non solo l’EWB-425 è utile contro i parassiti del Morgellons, ma anche contro altri parassiti, virus e batteri.

Se il Morgellons sia una nuova malattia o la recrudescenza di un’antica sindrome è irrilevante, quando il problema è quello della decontaminazione di abitazioni, alberghi ed edifici in genere.

Per la cura del Morgellons si può usare una combinazione di antiparassitari come i praziquantel, mebendazolo, tiobendazolo, ivermectina, antibiotici ed una gamma di trattamenti esterni. Occasionalmente può essere utile l’argento ionico. Anche l’uso di magneti riduce notevolmente i sintomi. Noi (gli autori dell'articolo, n.d.t.) abbiamo scoperto che molte persone sono sensibili ai campi elettrici. Abbiamo appurato che le senzazioni sgradevoli sulla pelle sono alleviate o completamente eliminate con l’uso di questi potenti magneti. L’applicazione dei magneti direttamente sulla zona colpita cambia i campi magnetici, riduce i sintomi e favorisce la guarigione.


Versione PDF
http://pdf.pr.com/press-release/pr-114294.pdf


Contact Information
beatricebooks
Carlos Lerma
7143621088
earthwaterbaths@yahoo.com
http://www.earthwaterbaths.com/



La giornalista indipendente Carolyn Williams Palit scrive:

"Assistiamo ad un’invasione dei tessuti umani nella forma di nanotubi, nanofili, nonostrumenti, in grado di autoassemblarsi, autoreplicarsi insieme con sensori o antenne e capaci di trasportare frammenti di D.N.A. ed R.N.A. geneticamente modificati. Queste nanomacchine proliferano in un ambiente alcalino ed usano l’energia dell’organismo, i suoi minerali ed altri elementi non identificati come alimentazione.

Esiste un’evidenza che suggerisce che queste nanomacchine ospitano al loro interno delle batterie. Si ritiene anche che siano in grado di ricevere specifiche microonde, segnali EMF ed ELF. Alcuni malati di Morgellons riferiscono che queste nanomacchine hanno una sorta di intelligenza di gruppo.

Inoltre, secondo il documento "Possedere il clima entro il 2025", i sensori nanotecnologici vengono dispersi nei cieli fin dal 1995, ma la loro diffusione aumenterà fortemente fino al 2025".

Monday, November 24, 2008

La Migrazione di VibraVibra

Come forse sapete, il piu' fido seguace del comandante fedele seguace delle scie comiche - Vibravito - dopo aver pastrocchiato sul suo blog e aver cancellato per sbaglio un post ha cominciato a sclerare e a pensare al complotto elvetico.

Quindi ha migrato la sua piattaforma da Blogspot a Altervista.

Credo che valga la pena leggere due delle pagine che ha pubblicato: la presentazione del blog e il delirio di persecuzione con cui giustifica la migrazione. I grassetti sono miei.

Presentazione Blog

Il tema principale di questo blog come si evince dall’intestazione sono le Scie Chimiche. Di questo fenomeno si sente parlare sempre più spesso. Molte persone affrontano superficialmente l’intera problematica e, senza gli opportuni approfondimenti, arrivano precipitosamente alla conclusione che le chemtrails sono una leggenda metropolitana [veramente il fatto e' che alcuni gonzi affrontano superficialmente il fenomeno e, senza gli opportuni approfondimenti, arrivano precipitosamente alla conclusione che le chemtrails esistono].
Lo scopo di questo blog sarà quello di proporre tutta una serie di riflessioni, considerazioni ed esperienze personali con la speranza che gli eventuali lettori approccieranno la questione animati da uno spirito d’indagine profondo e non condizionati dal sentito dire.
Non sarà una sterile raccolta di immagini e video, di questo la rete già abbonda [basta guardare i blog del suo padrone], ma una trattazione sistematica dell’argomento in molti suoi aspetti. A tal fine espanderò i miei posts anche ad altre tematiche strettamente connesse: l’inganno globale e le tecniche di disinformazione [aggiungerei anche qualcosa sui replicanti - se ci hanno fatto un film qualcosa di vero ci dovra' pur essere].
Era da un po’ di settimane che meditavo di partire con un mio blog. Lo stimolo decisivo a compiere questo passo l’ho avuto dalla necessità di raccontare dettagliatamente il mio intervento ad una conferenza del Cicap tenutasi il 19 settembre 2008 a Novi Ligure [credo che il tuo intervento sia gia' negli iPod di parecchie persone, che ti sono debitrici di un paio di ore di divertimento]. Oltre alla descrizione dei fatti presenterò le motivazioni e gli scopi che mi sono prefissato col suddetto intervento. Nelle prossime settimane i miei posts saranno quindi dedicati alla narrazione di questa conferenza.
In questo blog ho volutamente evitato la possibilità da parte dei lettori di commentare. La gestione dei commenti in un blog comporta un notevole dispendio di tempo [a me non richiede neanche un minuto - quello che richiede tempo e' la censura dei commenti]. Tempo che preferisco dedicare alla scrittura dei posts. Non mi interessano gli attestasti di stima e i complimenti, come neanche è mia intenzione replicare continuamente a quegli utenti (a me piace definirli bulli da tastiera) che insistentemente invadono i blogs di chi si occupa delle questione scie-chimiche, non con lo scopo di allacciare un confronto costruttivo sull’argomento avendo opinioni differenti, bensì con l’intento precostituito di denigrare gratuitamente e sviare i contenuti delle discussioni [invece chi scrive commenti ome i tuoi qui e qui come lo definiresti?]. Purtroppo nel marasma della rete vi sono alcuni personaggi che dedicano dalle 10 alle 15 ore al giorno in simili attività [che parli dei fratelloni?], fortunatamente non sono poi così tanti [infatti sono due]. Invece, la gran parte dei bloggers amatoriali, come il sottoscritto, ha un lavoro che non sempre permette di avere spazi liberi sufficentemente ampi per la gestione di un blog.
Qualcuno potrà obiettare che questo è un comportamento vile. A tal scopo, a quei lettori ben intenzionati al dialogo aperto e cordiale, vorrei far presente il seguente aspetto: - per lo scambio di pareri con il sottoscritto non è affatto difficile beccarmi a rilasciare commenti in altri blog con una visibilità ben maggiore.

Buone vibrazioni a tutti.
VibraVito.



Migrazione Blog

Quando il 22 settembre 2008 iniziò la mia blog-avventura decisi di utilizzare la piattaforma BlogSpot (Blogger). Non avendo mai avuto a che fare con la creazione di un blog [e a quanto pare avendo un preparazioe informatica piuttosto elementare], mi sembrò la soluzione più veloce e immediata per partire. Ma, nelle settimane successive, ebbi modo di riscontrare alcuni limiti di BlogSpot [blogspot va bene per milioni di utenti, ma VibraVibra vuole di piu']. Durante la seconda metà di ottobre, forse a causa di qualche falla nel codice javascript generato dalla piattaforma Blogger (che ricordiamo non è open source a differenza di altre piattaforme), ...

STOP!!!

Vibra (posso chiamarti Vibra vero?), ci spieghi a quale codice Javascript generato dalla piattaforma Blogger ti riferisci? E come questo codice avrebbe potuto cancellare il tuo post? Il codice JS viene eseguito sul client e non sul server, lo sa anche il comandante (credo...). E il fatto che una piattaforma sia open o closed che impatto ha secondo te con eventuale codice Javascript?

Ma andiamo avanti...

...cracker semi-sconosciuti (i sospetti li ho, ma non avendone la certezza non posso imputare a nessuno queste infiltrazioni, posso soltanto dire che stiamo parlando di cantoni svizzeri [e in base a cosa puoi dirlo?]) riuscirono a cancellare un post del mio blog, per l’esattezza questo:
http://vibravito.blogspot.com/2008/10/scie-chimiche-ne-hanno-parlato.html
Appena me ne accorsi, reinserii prontamente il post poichè disponevo della copia sull’hard-disk del mio pc di tutti i posts pubblicati [qui ha fatto un pastrocchio e si e' cancellato il post da solo]. Il problema è che la piattaforma Blogger non consente di avere la completa padronanza sui permalinks dei singoli post e il nuovo post da me inserito, identico a quello cancellato, veniva catalogato da blogger con un permalink diverso:
http://vibravito.blogspot.com/2008/10/scie-chimiche-ne-hanno-parlato_17.html
Provai in tutti i modi, ma non ci fu verso di fargli generare lo stesso permalink del post originale, inseriva sempre il suffisso formato da un carattere di sottolineatura seguito dal giorno corrente. Come intuirete il vecchio permalink aveva molta importanza, poichè il mio post era stato linkato da altri [due o tre] blog. Adesso il vecchio permalink risulta non più valido poichè si riferisce a un post che è stato cancellato, e non c’è alcun modo per ripristinarlo correttamente. [sarebbe bastato dire ai fratelloni di cambiare il link al post e il gioco era fatto... tanto non te lo linka nessun'altro...]

Questo inconveniente mi ha dato lo stimolo per documentarmi sulle altre piattaforme blog [allora lo vedi che se vuoi ti documenti. Perche' allora non studi un po' e non ti documenti un minimo anche sulle scie comiche? ti accorgeresti da solo che il comandante e' un pagliaccio]. In particolare ho puntato la mia attenzione su WordPress per i seguenti motivi:
- è scritto in php con codice open-source e si ha quindi una totale padronanza sui permalinks;
- si può downloadare sul proprio pc e utilizzare in locale per fare tutte le prove sulle configurazioni, le diverse opzioni e i temi grafici;
- la quasi totalità dei siti che offrono servizi di hosting gratuiti, utilizzano come piattaforma WordPress, in quanto quest’ultima risulta essere la più diffusa;
- gli stessi siti di free-hosting offrono sempre la possibilità, attraverso l’applicazione PhpAdmin,
di accedere e gestire il DataBase MySql di sostegno a WordPress.
L’utilizzo di WordPress su un sito di hosting gratuito come AlterVista o HelloWeb mi permette di cautelarmi da successivi attacchi da parte di crackers, anche se dovessero infiltrarsi nuovamente e cancellarmi alcuni articoli o addirittura l’intero DataBase, potrò sempre ripristinare la situazione precedente con gli stessi permalinks utilizzando la copia sul mio hard-disk.
Nonostante questi vantaggi di WordPress rispetto a BlogSpot, quest’ultimo presenta una caratteristica ineguagliabile da nessun’altra piattaforma blog: essendo di proprietà Google ed essendo Google il motore di ricerca più diffuso e completo del web, si verifica che i blogs che utilizzano BlogSpot risultano essere meglio indicizzati e aggiornati dal suddetto motore di ricerca. [c'e' anche un altro vantaggio che ti ho gia' segnalato. Blogspot e' molto piu' tollerante con chi scrive cazzate. Su altervista ad esempio non puoi inserire materiale diffamatorio - a proposito, ti ricordo che il tuo ultimatum e' scaduto e aspetto il post che mi avevi promesso]

Quest’ultima considerazione mi ha indotto ad organizzarmi in questo modo:
- mantenere la piattaforma BlogSpot con un solo post nel quale ci sarà l’elenco aggiornato dei miei articoli pubblicati con WordPress con i relativi permalinks e relative brevi introduzioni ai fini dell’indicizzazione sui motori di ricerca;
- utilizzare WordPress su 2 siti di free-hosting, un blog principale (AlterVista) e un altro mirror (HelloWeb), in modo da avere sempre almeno un blog funzionante.
Questa soluzione mi permetterà anche di inserire in seguito altri mirror che puntano su siti di hosting che dovrebbero tutelare i blogs da probabili future azioni censorie. Tanto per citarne uno: http://www.autistici.org/it/.

Non devi tremare … devi vibrare.
VibraVito.

Saturday, November 22, 2008

Cicap Novi Ligure - Parte 4: Se rincari troppo la dose… rischi l’overdose!

Da vibravito.altervista.org



Da parte di molti negazionisti del fenomeno scie chimiche è stata pesantemente criticata la mia scelta di non abilitare i commenti su questo blog. Pensano che sia da vigliacchi scrivere il proprio pensiero e non mettersi in discussione confrontandosi con i pareri differenti degli eventuali commentatori. A parte le motivazioni di questa scelta già espresse nella presentazione del blog, ne approfitto anche per chiarire che il confronto non necessariamente deve manifestarsi in un botta e risposta di commenti alternati che spesso si rivelano ripetitivi e dispersivi. Ci sono altre modalità più eleganti e facilmente comprensibili da coloro che sono più a digiuno sull’argomento. Ad esempio nel mio ultimo post, tirando in ballo le affermazioni di alcuni esponenti del Cicap, ho anche inserito un paio di links, mediante i quali l’eventuale lettore aveva modo di valutare le opinioni delle persone chiamate in causa e anche di chi la pensa diversamente dal sottoscritto. Infatti, in uno di questi links, abbiamo modo di leggere le argomentazioni addotte da Simone Angioni del Cicap per difendersi dalle mie critiche. Con questà modalità si riesce ad operare un confronto a distanza più neutro, in quanto non prevale chi ha a disposizione più tempo per commentare e nel quale ognuno dei contendenti ha modo di sciegliere su quali punti della questione soffermarsi, saranno poi i lettori a giudicare chi ha optato per i punti meno depistanti e più appropriati ai fini della discussione.

L’affaire del falso fuel dumping di Torino sarà approfondito in un post successivo, in questa sede riporterò e commenterò le risposte di Angioni in merito a quanto avvenuto alla conferenza di Novi Ligure.
Nonostante abbia constatato che Angioni continua a fare puntualizzazioni su una questione che non è stata sollevata dal sottoscritto, ma da una sua brillante uscita del 21 settembre 2008 sul blog di attivissimo, non mi soffermerò ulteriormente sulla svista del barometro poichè la ritengo poco appropriata e dispersiva. Chi ha un po’ di tempo libero, può ascoltarsi il file audio della discussione e valutare di persona se il mio era un errore oppure una scambio causato dalla fretta: barometro al posto di stazione barometrica. Certo, se fosse già disponibile il filmato video, molti più lettori sarebbero invogliati a perdere un po’ di tempo per approfondire, però, a 18 giorni dalla conferenza, dal Cicap ancora non si hanno notizie del video.

Soffermandosi, invece, sulle questioni più inerenti le scie chimiche riporto cosa scrive Angioni in merito al Jet Stream:
“… CASONATO: ‘Chiedo scusa, mai preso un aereo? …Ci sono degli sbalzi durante un viaggio aereo, a volte di più a volte di meno, ci sono i vuoti d’aria, ci sono le correnti. E le correnti, i Jet Stream, il famoso Jet Stream che permette di accorciare di molto il tempo di percorrenza, sono delle situazioni che possono essere molto localizzate in aeree molto ristrette’
VIBRAVITO: ‘Quindi? Poche centinaia di metri?’
ANGIONI: ‘Sicuramente poche centinaia di metri’
CASONATO: ‘Possono essere poche centinaia di metri in larghezza
Si sta parlando delle scie che si interrompono. L’inesattezza starebbe nel fatto che io e Casonato abbiamo sostenuto che il Jet Stream è largo poche centinaia di metri…Vibravito leggi, un minimo di comprensione del testo (sospiro sconsolato). Io ho detto che le condizioni in atmosfera possono cambiare repentinamente facendo l’esempio di un temporale, Casonato ha rincarato la dose facendo l’esempio del Jet Stream e delle correnti in quota. Da questo lui deduce che noi abbiamo affermato che il Jet Stream ha dimensioni di poche centinaia di metri … Le Correnti a Getto per quanto vaste hanno dei confini, quindi se un aereo incrocia una Corrente a Getto non necessariamente sarà nel centro e non necessariamente la percorrerà tutta. Potrebbe attraversarne un breve tratto per poi uscirne (in poche centinaia di metri), la stessa Corrente a Getto non è regolare e immutabile nel tempo e nello spazio. Quindi anche all’interno della stessa corrente ci possono essere condizioni diverse a distanza di poche centinaia di metri.”

Nonostante nel commento di risposta sia riportato anche il dialogo, Angioni sostiene che le mie deduzioni sono state errate. Eppure dal solo dialogo, considerando che Casonato specifica che si sta riferendo a una larghezza, che cosa si può dedurre? Le spiegazioni esaustive sul perchè hanno inglobato il Jet Stream nella discussione non sono state fornite a Novi Ligure. A posteriori, invece, nel suo commento giustificativo Angioni ha specificato che sia lui che Casonato si riferivano alle aree di confine del JetStream. Purtroppo, considerando che proprio il Cicap nega l’esistenza della telepatia, in quel di Novi Ligure, non mi era possibile capire telepaticamente che ci si riferiva alle larghezze delle aree di confine di un Jet Stream, anzichè alla larghezza di una Corrente a Getto nella sua interezza.
Inoltre, in un recente FAQ a cura del gruppo di studio sulle scie chimiche del Cicap, visionabile a questo link si legge:
“DOMANDA: Non è strano che certe scie inizino e terminino all’improvviso mentre altre volte formano degli sbuffi?
RISPOSTA: Non è strano come non lo è che certe nubi abbiano bordi abbastanza netti e certe altre siano simili a piccoli batuffoli. L’atmosfera non è un blocco di granito immutabile ma un sistema estremamente complesso in continuo mutamento. Nessuna meraviglia quindi che un aereo possa percorrere lunghi tratti che presentino condizioni favorevoli alla formazione di scie di condensazione per poi incontrare zone con condizioni atmosferiche differenti che portino all’interruzione della scia. D’altra parte non è raro vedere piovere in un punto e scorgere il sole un paio di chilometri più in là. Questi fenomeni dimostrano come l’atmosfera possa variare le proprie condizioni repentinamente; basti pensare che 2 chilometri sono meno di 10 secondi di volo per un aereo di linea.”

In forma scritta hanno opportunamente evitato di inglobare il Jet Stream per giustificare le scie interrotte. Quindi, come ha scritto lo stesso Angioni nel suo commento, con l’introduzione del Jet Stream si è rincarata la dose.

Analizziamo adesso un’altra fase della conferenza di Novi Ligure nella quale si è rincarata la dose. Riporto innanzitutto il dialogo relativo:
VIBRAVITO: “E’ vero che gli Stati Uniti e l’Italia hanno organizzato un Convegno Bilaterale sulla Ricerca Congiunta sui Cambiamenti Climatici a Roma, il 22-23 Gennaio 2002, in seguito all’impegno del Presidente Bush e del Primo Ministro Berlusconi di intraprendere ricerche sui cambiamenti climatici in collaborazione?”
ANGIONI: “Beh! Non escludo che ci sia un convegno sui cambiamenti climatici, credo che ce ne siano a decine in tutto il mondo”

VIBRAVITO:“Praticamente si tratta di un progetto di collaborazione suddiviso in 15 Workpackage. In merito al Workpackage 10, in collaborazione con il CNR (Consiglio Nazionale sulle Ricerche) si parla di esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri”

ANGIONI: “Com’era il titolo?”
CASONATO: “Esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri … che non c’entra con il cielo, c’entra con la terra, non è qualcosa di atmosferico comunque”
VIBRAVITO: “Quindi il cielo non fa parte”

CASONATO: “Allora la definizione di ecosistema terrestre di solito fa riferimento a: il bosco, il lago, la montagna, la collina…”
VIBRAVITO: “Non il cielo!…”
CASONATO: “Si! Poi si considera anche il cielo sopra … ma in un’ecosistema terrestre non si parla del…”
VIBRAVITO: “Quindi il cielo non c’entra… va bene… poi queste cose vanno approfondite… andrò a vedere la definizione di ecosistema terrestre…”

In questa occasione, a differenza della vicenda Jet Stream, ho immediatamente obiettato e ho anche affermato che avrei controllato l’esatta definizione di ecosistema terrestre. A pensarci bene, non è neanche necessario approfondire: chiunque può fare una brevissima ricerca per appurare che escudere il cielo da tutti quei fattori che possono interagire in un ecosistema terrestre è indubbiamente un’informazione errata. Si può avere un dubbio a riguardo della suddivisione degli ecosistemi in terrestri o acquatici. Ma, poichè non esiste un’ulteriore suddivisione in ecosistemi atmosferici e/o gassosi, è evidente un altro rincaro della dose da parte di Casonato nel tentativo di escludere il cielo e le annesse scie chimiche dall’ecosistema terrestre e dagli annessi esperimenti di cui si parla nel documento in riferimento alla mia domanda. Tentativo stroncato sul nascere e di cui, lo stesso Casonato se ne sarà probabilmete reso conto pochi istanti dopo.

A proposito del contenuto del documento inerente la mia domanda, che si può visionare per intero qui, Angioni ha così commentato nel suo blog:
“…Avevi portato un documento che parlava della modificazione degli ecosistemi terrestri. Ti chiesi di leggere i punti del Workpackage, ma tu purtroppo avevi portato solo l’indice del documento e non il testo integrale. Scelta curiosa (ne fai molte di scelte curiose) la tua visto che andando a vedere cosa dice il WP 10 da te citato si legge:
[qui Angioni riporta parte del contenuto del Workpackage 10, nell'immagine in basso l'intero contenuto]
Come avevo detto io si tratta di esperimenti per la simulazione di possibili scenari futuri. Per sapere come cambierà il mondo se la CO2 continua ad aumentare è necessario simulare empiricamente i possibili scenari. Esistono siti che riproducono vari ecosistemi terrestri nei quali vengono eseguite modifiche ambientali. Siti come questo:
http://www.unitus.it/dipartimenti/disafri/progetti/Popface/Site.htm

Tu non sapevi nemmeno come era fatto quel progetto di cui parlavi alla conferenza e infatti sei rimasto spiazzato quando ti ho chiesto quali erano gli obiettivi e i processi previsti dal WP. Se avessi saputo come si compilano questi progetti saresti andato a colpo sicuro esattamente come ho fatto io scoprendo che non aveva nulla a che fare con la teoria delle scie chimiche. Il mio suggerimento è quindi di essere un filino più umile, se non sai di cosa stai parlando evita di giungere a conclusioni affrettate e resta aperto alle spiegazioni di chi ne mastica un pò più di te su queste questioni…”


A quanto pare quest’abitudine a rincarare la dose, avviene anche in un contesto più ragionato come può essere quello della forma scritta. A parte il tono nel quale si suggerisce agli altri di essere più umili ma nel contempo si osteggia spavalderia e sicurezza, Angioni nel suo commento ha riportato la parte del documento in cui si descriveva il Work Package 10 che gli era più congeniale per sostenere che si tratta di esperimenti eseguiti in piccola scala in determinati siti, come dimostra anche il suo link dove si fa riferimento a un sito di pochi ettari. Inoltre, non ha neanche riportato un link dove poter visionare il documento nella sua interezza. Detto questo, sarebbe interessante sapere per quale motivo ha omesso di riportare il paragrafo finale intitolato “Elementi da fornire” nel quale si legge: “nuove tecnologie per conduzione di esperimenti di manipolazione su ecosistemi a larga scala”(sottolineato in rosso nell’immagine in alto).

I tre esempi illustrati precedentemente, mostrano una strana abitudine del Cicap: per avallare le proprie tesi i cicappiani si adoperano utilizzando diversi rincari della dose. Veramente curioso: non pensavo che la rigorosità del metodo scientifico, tanto propugnata dal Cicap, prevedesse simili accorgimenti di comodo. Io consiglierei una maggiore attenzione: se rincari troppo la dose… rischi l’overdose!!!

Un saluto e incoraggiamento.
VibraVito.

Tag: Cicap, Disinformazione, Novi Ligure, Scie Chimiche

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Cicap Novi Ligure - Parte 3: Quale perla luccica di più?

Da vibravito.altervista.org



Nell’estenuante attesa che venga pubblicata sul web il video della conferenza di Novi Ligure, in questo post inizierò a commentare alcune affermazioni dei cicappiani, in particolare quelle dal contesto comprensibile anche senza l’ausilio delle immagini video. Farò quindi riferimento ad alcuni files audio mp3 disponibili sul blog di attivissimo a questo link, nel quale si possono anche leggere i relativi commenti degli abituali frequentatori del suddetto blog.

All’inizio del file Domande1.mp3 si sente la voce di Simone Angioni che incomincia a rispondere a una domanda che gli è stata posta. Sfortunatamente la parte in cui dovrebbe sentirsi la domanda risulta troncata. La spiegazione all’inconveniente che mi è stata data è dubbia ma plausibile: “L’audio che c’è adesso on line è stato registrato su nastro: hai presente le vecchie audiocassette?. La loro durata è limitata e quindi si è dovuto cambiare cassetta varie volte durante la serata perdendo tempo. L’audio del video è per l’appunto l’audio del video che quindi è senza interruzioni.”. Sarà pure vero, ma risulta alquanto strano che non abbiano utilizzato la traccia audio estrapolata dal video che risultava essere senza buchi. Per chi volesse capirne di più a questo link tutta la web-diatriba.
A causa di suddetta mancanza, riporto il testo della mia domanda: “Che spiegazione da la scienza a quei filmati nei quali si vedono scie interroppersi e svanire nell’arco di poche centinaia di metri non in maniera graduata, ma repentinamente, per poi riprendere a comparire sempre in maniera repentina? Su you-tube ci sono diversi filmati a riguardo e anche a me è capitato di osservare scie interrotte”. Guardate attentamente il seguente video per capire il senso della domanda.

Di seguito riporto alcune fasi del dialogo successivo alla mia domanda:
ANGIONI: “Dal punto di vista scientifico possiamo dire che, le condizioni dell’atmosfera, lo sappiamo, cambiano repentinamente: una nuvola termina di botto, non termina lentamente. Quindi, lì ci sono le condizioni per la formazione di una nuvola, più in là no. Sarà capitato sicuramente a chiunque di voi di vedere un temporale e magari vedere uno-due kilometri più in là il sole… “
VIBRAVITO: “Quindi cambia l’umidità praticamente?”
ANGIONI: “Anche la temperatura, i venti…”
VIBRAVITO: “Ma cambia così repentinamente?…”
CASONATO: “Chiedo scusa, mai preso un aereo? …Ci sono degli sbalzi durante un viaggio aereo, a volte di più a volte di meno, ci sono i vuoti d’aria, ci sono le correnti. E le correnti, i Jet Stream, il famoso Jet Stream che permette di accorciare di molto il tempo di percorrenza, sono delle situazioni che possono essere molto localizzate in aeree molto ristrette”
VIBRAVITO: “Quindi? Poche centinaia di metri?”
ANGIONI: Sicuramente poche centinaia di metri
CASONATO: Possono essere poche centinaia di metri in larghezza

VIBRAVITO: “Però … volevo dire: anche sul suolo terrestre ci sono le diversi correnti, i differenti microclima in zone ristrette, ma io non vedo mai cambiamenti repentini come l’umidità che passa da un punto all’altro da un 40% a un 80%”
ANGIONI: “Ma lei come fa a vedere l’umidità che passa da un 80% a un 40%?”
VIBRAVITO: “… L’umidità si può misurare: ci sono i vari barometri, i vari strumenti di misurazione”
ANGIONI: “A terra … a 10000 metri un barometro … non posso pensare che le condizioni che ci sono a terra siano le stesse che ci sono a 10000 metri …”
VIBRAVITO: “Ma ci sono questi studi che dimostrano i repentini cambiamenti di temperatura umidità e pressione ad alta quota? Sono stati fatti questi studi?”
ANGIONI: “Certo … ce ne sono centinaia…”

CICAPPIANO X: “Anche il fatto che ci sia un’interruzione di una scia chimica, pensare di poter vedere da terra un’interruzione di poche centinaia di metri è impossibile, perchè io da terra se vedo una striscia che è disegnata a 10000 metri di altezza se fosse un’interruzione di cento metri non potrei vederla a occhio nudo…”
VIBRAVITO: “Probabilmente si tratta di una scia a minore altezza: a 3000 o 4000 metri se riesco a distinguerlo ad occhio nudo”
ANGIONI: “O forse sono kilometri di distanza … anche perchè non è facile provare che ci sia una scia a 4000 metri”

Per rendere più comprensibili le spiegazioni del Cicap, in basso un’immagine del filmato con le opportune descrizioni. Dall’immagine chiunque potrà appurare che la sezione relativa alla fase “off” della scia non può essere più lunga di 300 metri.


In merito ai repentini cambiamenti di umidità e temperatura in alta quota, Angioni ha affermato che ci sono centinaia di studi che lo dimostrano. Mi sono posto la seguente domanda: “In questi studi come hanno fatto a determinare queste variazioni improvvise, con quali strumenti?” Probabilmente con le radiosonde (qui una breve spiegazione delle radiosonde e la possibilità di visualizzare i valori aggiornati ogni 12 ore in base a determinate zone). Quindi ci si aspetterebbe che queste radiosonde siano degli strumenti di indubbia precisione visto che misurano cambiamenti ogni poche centinaia di metri. Appare perciò strano che, in altre occasioni, lo stesso Angioni abbia criticato aspramente l’affidabilità di queste sonde. Questo si è verificato quando alcuni sostenitori delle scie chimiche hanno riportato i valori registrati dalle radiosonde per dimostare che non sussistevano le condizioni di temperatura, umidità a nessuna altitudine in una determinata zona per il verificarsi di una normale scia di condensa.
In questa web-diatriba il 15 maggio 2008 alle ore 17.31 Angioni dichiarava:
“…Rispondo anche alle radiosonde, dovrebbe essere ormai chiaro che le radiosonde non hanno alcuna validità nella predizione delle scie questo per vari motivi: 1 - le sonde non sono affidabili nella misurazione di umidità e temperatura (spesso c’è un ritardo rispetto alla quota); 2 - Le sonde misurano le condizioni in un determinato punto, servono decine di lanci per avere idea delle condizioni presenti in una zona e comunque le variazioni sono estremamente veloci…”. Sarei proprio curioso di sapere: ma in queste centinaia di studi come hanno fatto a determinare questi bruschi cambiamenti di umidità e temperatura se le radiosonde non sono affidabili? Con quali strumenti? Perchè se ci sono questi strumenti così precisi, allora si disporrebbe anche dei mezzi per determinare se ci sono le condizioni o meno per il verificarsi di una normale scia di condensa. Se si tratta effettivamente di centinaia di studi, ci sarà di sicuro qualcosa, a meno che non stiamo parlando di fantomatici studi.

Sia Simone Angioni che Claudio Casonato del Cicap hanno affermato che un Jet Stream può avere un’ampiezza di poche centinaia di metri. Ma siamo sicuri? Dal sito www.meteorologia.it vediamo di capire cos’è questo Jet Stream, in italiano Corrente a Getto: “Si definisce Corrente a Getto una corrente stretta, forte e concentrata lungo un asse quasi orizzontale, situata nella troposfera superiore e nella stratosfera, caratterizzata da un forte gradiente verticale e laterale dell’intensità del vento che presenta uno o più massimi di velocità. In genere la lunghezza di una corrente a getto è di diverse migliaia di km, la sua larghezza di qualche centinaia di km e la sua altezza di qualche km… La corrente a getto può essere raffigurata come un fiume d’aria che scorre velocemente (da ovest verso est) nell’alta troposfera. Raggiunge uno sviluppo di 4000-5000 km con una grandezza dell’ordine del centinaio di km…”. Poichè hanno ribadito entrambi che si parlava di poche centinaia di metri, anzichè kilometri, non si può parlare in questo caso di una semplice svista, ma di un’inesattezza vera e propria.

Infine volevo far notare la faziosità degli aficionados del blog di attivissimo. Molti di loro si sono divertiti a evidenziare la mia svista dovuta alla fase concitata della discussione: ho osato dire barometro anzichè stazione barometrica! Ma quale gravissimo errore! Tutti a darmi dell’ignorantone e in tipico slang del disinformatore lo stesso Angioni il 21 settembre 2008 alle ore 19.24 si è premurato di sottolineare la mia perla: “Ascoltando un breve frammento di registrazione mi sono accorto che chi stava facendo le domande ha sostenuto di misurare l’umidità con un barometro…teoria interessante…peccato mi sia accorto solo adesso della perla”. Eppure, nel dialogo riportato prima, ho evidenziato in rosso che anche lo stesso Angioni, nell’incalzare della discussione, ha usato il termine barometro.
Stranamente su 167 commenti nessuno che abbia fatto notare che mancava la parte audio in cui veniva posta la domanda e soprattutto nessuno che si sia accorto della vera perla, e non svista, secondo cui la larghezza di un Jet Stream è di poche centinaia di metri, anzichè kilometri. Secondo voi, paragonando una svista di un non-scienziato con un errore pronunciato contemporaneamente da due persone che si dichiarano scienziati, quale perla luccica di più? Però, prima di provare a rispondere … aspettate i prossimi posts.

Non devi tremare … devi vibrare …
VibraVito.

Tag: Cicap, Disinformazione, Novi Ligure, Scie Chimiche

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The VibraVibra Ultimatum


VibraVibra,

quando ti deciderai a pubblicare il post diffamatorio nei miei confronti?

Il comandante ha pubblicamente dichiarato la mia identita' e quindi tu da bravo follower non dovresti avere dubbi in proposito.

Ricordi quando scrivevi:

Se è così che la metti.
Aspetterò fino alla mezzanotte di oggi.

@S anzi Michele Scattolo Un'ultima cosa, poichè avevo intenzione di dedicarti addirittura un post, nel quale pubblicherò la tua mail con nome e cognome, mi sembra che da parte tua non ci siano problemi, giusto?
@S anzi Michele Scattolo L'ultimatum scade tra 3 ore e 10 minuti. Mi raccomando testina, io ti sto avvertendo... [ma che pauuuuura]

@S anzi Michele Scattolo
All'ultimatum mancano 2 ore e 50 minuti.

@vibravibra
L'ultimatum e' scaduto da due settimane.
Che fai?

Il racconto di Mister X

Meglio dell'intervista sognata da Mazzucco a Bin Laden dopo aver mangiato la peperonata


Dalla fatidica conferenza di Novi Ligure di venerdì 19 settembre sono passati 10 giorni. E nel frattempo, sempre confidando che la registrazione video sia pubblicata quanto prima, ne approfitto per fornire una risposta a quella che è una domanda slogan dei negazionisti: “Ma un complotto del genere dovrebbe coinvolgere milioni di persone nel mondo. Com’è possibile tutto ciò”.
Ebbene si, se provate a guardare diversi forums e blogs dove si è discusso e commentato del fenomeno scie chimiche, a un certo punto spunterà sempre il commento del negazionista di turno con la suddetta locuzione trita e ritrita. Anche alle conferenze del Cicap … mi fermo qui … avete già capito!

Per rispondere a questa non tanto annosa questione, mi avvarrò di un’utile testimonianza che in queste ultime settimane si è affacciata nel marasma delle infinite web-diatribe sul tema scie chimiche. Trattandosi di un individuo che preferisce mantenere l’anonimato (questo perchè nel suo racconto fa riferimento a un altro soggetto con una professione ben definita che ha parlato in maniera strettamente confidenziale e che sarebbe facilmente identificabile), farò riferimento a lui con l’appellativo di MISTER X. Ovviamente, ma a causa di alcuni lettori negazionisti a oltranza è sempre meglio specificare, suddetta testimonianza anonima non vuole costituire una prova definitiva, il suo utilizzo serve per ricavarne delle interessanti indicazioni.

Mister X afferma che è riuscito, per vie traverse, a mettersi in contatto con un ingegnere che lavora in ambiti militari poichè esperto di apparecchiature radar. Segue il dialogo intercorso tra i due:
MISTER X:“Scusi … ma io vedo sempre degli aerei in cielo che lasciano delle scie molto grandi e persistenti, lei mi sa dire cosa sono?”
INGEGNERE:“Si, quelle che vede sono esercitazioni NATO.”
MISTER X:“Come esercitazioni? Io vedo proprio delle scie che sembrano condensa, ma non vanno via per ore, e formano una nebbia in alta quota.”
INGEGNERE:“Ma ne vede tante di scie nel cielo?”
MISTER X:“Si moltissime … e praticamente tutti i giorni. Mi è stato detto che è condensa.”
INGEGNERE:“No, non è condensa. Quando vede molte scie in un area ristretta, vuol dire che è in corso un esercitazione di guerra NATO.”
MISTER X:“Ma come esercitazione? …ma tutti i giorni? perchè io le vedo tutti i giorni.”
INGEGNERE:“Si, sono esercitazioni militari”
MISTER X:“E in cosa si esercitano tutti i giorni?”
INGEGNERE:“Quelle sostanze che rilasciano nell’atmosfera influenzano i segnali radar, la NATO si esercita in scenari di guerra simulata.”
MISTER X:“Guerra simulata? E come funzionano queste esercitazioni? A cosa serve quella roba nel cielo?”
INGEGNERE:“In pratica vengono irrorate nel cielo sostanze che influiscono con i radar: possono servire per oscurare una certa zona dai segnali, o per potenziare i segnali radar. Devi capire che siamo sempre sotto la minaccia di un attacco nucleare. La NATO vuole essere sempre pronta a qualsiasi evenienza. Con questa tattica, in caso di attacco nucleare, possono rimanere in contatto con il quartier generale. Oppure possono oscurare una zona, rendere inoperativi i radar nemici. Ci sono varie possibilità.”
MISTER X:“Ma da me è così tutti i giorni, è possibile che tutti i giorni si esercitino in questo modo?”
INGEGNERE:“Beh!… quasi tutti i giorni. Vogliono essere sempre pronti poichè, in caso di attacco, essere impreparati vuol dire perdere. Immagina un attacco nucleare: tramite queste irrorazioni possono creare un corridoio intercontinentale per le telecomunicazioni. Per i militari le comunicazioni sono essenziali. Si esercitano così in mezzo mondo, nelle zone sensibili.”
MISTER X:“E perchè nessuno lo dice? A me i paracadutisti hanno detto che è condensa, e anche le forze dell’ordine. La gente pensa che sia condensa degli aerei. Perchè nessuno dice la verità?”
INGEGNERE:“Le esercitazioni di guerra sono poste sotto segreto militare. Con il segreto militare la NATO fa quello che vuole. In questi casi, possono scavalcare la legge italiana. E poi … se questa storia venisse fuori ci sarebbero forti proteste da parte delle associazioni ambientaliste.”
MISTER X:“Ma cos’è questa roba? Fa male?”
INGEGNERE:”E’ un pò complicato da spiegare … però non ti devi preoccupare. Sicuramente non fa bene, ma le auto e gli inceneritori sono peggio.”
MISTER X:“Ma è da tanto che vanno avanti così i militari?”
INGEGNERE:“Ormai è qualche anno. Però da settembre in poi dovrebbero diminuire,fino a scomparire del tutto. Questo perchè le apparecchiature radar di nuova generazione non hanno bisogno di queste sostanze nei cieli.”

Secondo voi, in base alle affermazioni dell’ingegnere, lo si può ritenere parte attiva del complotto? Sta tramando contro i suoi simili? Certo che no, semmai l’unica accusa che gli si può rivolgere è di estrema superficialità. Non tutte le persone hanno una coscienza particolarmente sviluppata o evoluta. Nella mente di questo ingegnere passano probabilmente pensieri simili a questi:
- “Beh! Certo non stiamo parlando di un toccasana, però con tutte le schifezze che già ci sono tra inceneritori, inquinamento, rifiuti tossici … una in più non penso che farà così tanto male. E poi … avranno sicuramente considerato tutti gli aspetti dannosi e calcolato con esatezza gli eventuali rischi.”
- “Se è un segreto militare NATO in grado di scavalcare la legge italiana, c’è ben poco da fare. A questi qui non li si può fermare in nessun modo. Tanto … se non lo faccio io, sicuramente lo faranno fare a qualcun altro. Perchè rinunciare al mio tornaconto personale se tutto ciò è inevitabile?”

L’esempio dell’ingegnere fa capire come, nella mente di tutti coloro che sono coinvolti direttamente o indirettamente, aleggino intenzioni non certo malvagie e cospirative e serve anche a comprendere il meccanismo della verità a strati. Col racconto di Mister X abbiamo appreso indicativamente la versione dei fatti parziale che viene raccontata a militari e forse anche meteorologi. Questa strato di verità è ovviamente incompleto: l’ingegnere del racconto sa forse nulla sulla composizione delle sostanze rilasciate dagli aerei? Forse sarà a conoscenza di un determinato tipo di composizione che riterrà non particolarmente dannosa, ma come fa ad avere la certezza che in ogni scia chimica vi siano esattamente le stesse sostanze, mica è in grado di verificarlo? Del resto neanche la maggiorparte dei piloti, militari, meteorologi, giornalisti è in grado di appurare con certezza cosa viene rilasciato dagli aerei. L’unica categoria che può saperne esattamente qualcosa è quella degli scienziati, in particolare quei chimici che lavorano nella produzione degli aerosol. Numericamente quest’ultimi quanti saranno? I milioni di persone ipotizzati dai negazionisti? Certamente no, probabilmente sono sufficenti pochi dottor stranamore, magari alcuni di loro anche ricattati.

Sarebbe veramente auspicabile che, coloro che pensano di saperne più degli altri, come l’ingegnere del racconto o quei negazionisti assoldati, incomincino seriamente a domandarsi sulla natura degli aerosol. Gli elementi per avere molti dubbi ci sono: ad esempio il recente morbo di morgellons, del quale si ha notiza non soltanto attraverso siti internet, ma anche attraverso i media ufficiali (vedi immagine ingrandita presa dal sito del Corriere a questo link) dovrebbe far riflettere. Purtroppo ci sarà sempre chi, in mancanza di prove scientifiche, persevererà all’infinito nel negare la correlazione tra il suddetto morbo e le scie chimiche. Questa perseveranza non è però indotta da una mancanza di prove, ma da una presa di posizione irrinunciabile. E’ un po’ come un cocainomane, e tra i nostri governanti ce ne sono diversi (ricorderete tutti l’inchiesta de “Le Iene”), che ben consapevole del lento degrado cerebrale a cui va incontro, preferisce godersi l’estasi del presente e non curarsi delle conseguenze future.

Buone vibrazioni a tutti.
VibraVito.

Tag: Disinformazione, Scie Chimiche

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Cicap Novi Ligure - Parte 2: I nostalgici della pellicola.

da vibravito.altervista.org



Da venerdì 19 settembre sono passati sei giorni, mi aspettavo di trovare già in rete il video della conferenza, evidentemente al Cicap Piemonte hanno avuto un po’ di difficoltà tecniche. La sola registrazione audio postata nel blog di Paolo Attivissimo non permette di capire esattamente il contesto in cui venivano fatte determinate affermazioni poichè spesso si trattava di commenti a immagini che venivano proiettate e mostrate al pubblico. Nell’attesa ne approfitto per spiegare il perchè di una mia proposta rivolta al Cicap durante alcuni miei interventi che si possono ascoltare qui e qui.

Innanzitutto riporto il contenuto della succitata proposta:
“Secondo i sostenitori delle scie chimiche, tale fenomeno ha assunto una diffusione capillare e sistematica in tutto il nostro paese soltanto negli ultimi anni, in particolare dal 2002-2003. Dal fronte opposto i negazionisti del fenomeno affermano che il numero crescente di scie sia dovuto semplicemente all’aumento del traffico aereo civile dovuto all’introduzione dei voli low-cost.
Sul sito www.assaeroporti.it sono disponibili i dati dei voli dal 2000 ad oggi. Risulta che nel 2000 i voli totali sono stati 1.395.320 e nel 2007 sono stati 1.723.086. In percentuale l’incremento risultante è del 23,49%. Arrotondando per semplicità di calcolo a 25% possiamo affermare indicativamente che, se nel vecchio millenio avevamo una numero di scie pari a 100, al giorno d’oggi dovremmo aspettarci un numero di scie pari a 125, con un rapporto risultante di 4 a 5. Per cui, se oggi abbiamo una situazione con 5 scie di aereo contemporaneamente in cielo come in questa immagine, nel vecchio millennio potrei aspettarmi 4 scie di aereo in contemporanea.
Poichè il Cicap afferma che queste scie lunghe decine di kilometri sono sempre esistite, potrebbe, a sostegno delle sue tesi, organizzare una raccolta di foto scattate nel vecchio millenio. Se si considera che in passato esistevano soltanto le foto su pellicola, difficilmete manipolabili, non si insinuerebbero dubbi sull’autenticità del materiale trovato. Il Cicap dispone di un discreto numero di iscritti e di un’ottima visibilità mediatica anche in televisione e potrebbe invitare le persone a guardare nei loro albums di famiglia, inoltre si potrebbero facilmente coinvolgere nelle ricerche aeroclub e fotografi.”

2000

2007

E’ interessante a questo punto riportare anche quelle che sono state le reazioni dei “cicappiani” a Novi Ligure:
- “E’ veramente necessaria questa cosa?”
- “Ma a cosa serve?”
- “Qui non ribaltiamo l’onere della prova su chi deve provare l’esistenza di queste scie chimiche”
- “Ma anche se le portassi delle foto lei non si convicerebbe visto che non vuole credere alle foto riportate su un libro”

Non sembra affatto che abbiano accolto la proposta con entusiasmo (chi ascolterà la registrazione audio potrà rendersene conto ancora meglio), eppure se fosse vera l’esistenza in passato delle scie chilometriche, una raccolta di un cospicuo numero di foto su pellicola sarebbe a loro vantaggio. Comunque, una simile reazione me l’aspettavo, il mio obiettivo non era tanto mettere il Cicap alle strette, ma aprire il dibattito tra le persone presenti e in seguito anche tra coloro che avranno modo di guardare il video che sarà pubblicato a breve. Durante il mio intervento ricordo molto bene il brusio che avevo alle spalle, lo conferma anche l’audio, i presenti hanno incominciato a interrogarsi a vicenda e sono sicuro che molti di loro, una volta rientrati a casa, avranno controllato le loro vecchie foto.

I dati musicali di vendita riportano nell’ultimo anno un aumento del 50% dei dischi in vinile, in netto contrasto con la tendenza in calo delle vendite dei CD musicali. Questo dimostra che il numero dei nostalgici dei vecchi dischi sia in costante aumento: nonostante la scomodità del supporto e i disturbi dovuti ai granelli di polvere sulla superfice del disco, si preferisce comunque accettare questi limiti pur di godere della pienezza e del gusto del suono che nessun moderno CD digitale potrà mai avere. La musica non può essere solo una sequenza inanimata di 0 e 1.
Allo stesso modo sarebbe veramente auspicabile un costante aumento del numero dei nostalgici della pellicola: gli amanti delle vecchie foto. Quelle foto che, anche se un po’ ingiallite, mostrano quei bellisimi paesaggi contornati da un cielo libero.

Un saluto e incoraggiamento.
VibraVito.

Tag: Cicap, Disinformazione, Novi Ligure, Scie Chimiche

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