L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

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Friday, November 13, 2009

Francesco d'Assisi ed i Catari

http://zret.blogspot.com/2009/11/francesco-dassisi-ed-i-catari.html

Francesco d'Assisi ed i Catari

Una meta, tante vie.

Francesco nacque ad Assisi intorno al 1182. Nel 1206, dopo una giovinezza dissipata, si convertì ad una vita di penitenza. Nel 1208 fondò l'ordine dei Frati minori. Autorizzato oralmente da Innocenzo III, fu papa Onorio III ad approvarne ufficialmente la regola. Francesco morì nel 1226.

Alcuni dati biografici circa il poverello d'Assisi parrebbero collegarlo ai Catari o, per lo meno, delinearne un'immagine un po' eccentrica rispetto alla tradizione agiografica. Il padre fu il mercante Pietro Bernardone dei Moriconi; la madre fu la nobile Giovanna (detta la Pica) Bourlemont. La genitrice volle che fosse battezzato con il nome di Giovanni (dal nome dell'apostolo Giovanni) nella chiesa costruita in onore del patrono della città, il vescovo e martire Rufino, cattedrale dal 1036. Tuttavia il padre - così si racconta - decise di cambiargli il nome in Francesco, insolito per quel tempo, in onore della Francia che aveva determinato la sua fortuna finanziaria.

La madre era nata a Tarascon, in Linguadoca, terra in cui erano numerosi i Buoni uomini. Il nome di battesimo, Giovanni, si riferisce all'apostolo cui è attribuito il Quarto Vangelo, l'unico tra i quattro libretti considerato canonico dagli "eretici". Il nome Francesco ribadisce il legame con il retaggio d'oltralpe.

Ben viva era all'epoca in cui visse Francesco la vicenda dei Catari. Alcuni focolai sopravvissero nella vicina Toscana, ma ridotti alla clandestinità, dopo la sanguinosa crociata del 1209 voluta dal pontefice Innocenzo III. Francesco con gli Albigesi condivise la povertà apostolica, la predicazione itinerante, la condotta irreprensibile, il ruolo attivo dei laici. Franco Cardini contesta qualsiasi legame con il Catarismo, poiché "Francesco e i suoi seguaci non mettevano in dubbio la gerarchia della Chiesa. Francesco stesso, infatti, insisteva sulla necessità che si amassero e si rispettassero i sacerdoti. [...] Inoltre egli non si rifiutava di mangiare alcuni cibi rigettati dai Catari (come carni, latte, uova), anzi accettava tutto quello che gli veniva offerto. Infine la differenza tra l'avversione al "mondo della materia" dei Catari e l'amore per tutte le manifestazioni di vita di Francesco non poteva essere più stridente. Lo stesso Cantico delle creature può essere letto come un perfetto trattato di teologia anti-catara".[1]

Le argomentazioni di Cardini non sono del tutto persuasive, in quanto si basano su una visione piuttosto stereotipata e parziale del Catarismo e specialmente perché ignorano che è possibile professare una fede in modo nascosto. Con ciò, non si intende affermare che Francesco fu un cripto-albigese, ma certi aspetti dovrebbero comunque essere studiati, invece di essere liquidati come fantasie. Resta, infatti, un pur labile collegamento tra il poverello d'Assisi e la cultura occitanica.

"Tra il 1212 e il 1213 in località Pian d'Arca di Cannara, al confine con Bevagna, avvenne lo straordinario episodio della predica ai volatili. Insieme con il Santo queste meravigliose creature del Signore dialogano accomunati da una vita semplice ma di grande intensità. L'edicola di Pian d'Arca, al centro di un'oasi naturalistica, con campi coltivati, vigneti ed oliveti, fu eretta nel 1926 in occasione del settimo centenario della morte del Santo".

Orbene, sarà forse una coincidenza, ma il toponimo Pian d'Arca evoca la cittadina di Arques e, di rimando, il celebre dipinto Et in Arcadia ego di Nicolas Poussin. Arques è un piccolo borgo situato nel dipartimento dell'Aveyron nella regione del Midi-Pirenei. Ivi passarono i Crociati guidati da Simone di Montfort di ritorno dall'assedio e dall'espugnazione di Coustassa, Rhaeda (l'attuale Rennes le Chateau) e Le Bézu.

Occorre anche soffermarsi su Tarascon, la città in cui era nata la madre Pica. Tarascon (in italiano Tarascona) è un comune francese di 12.668 abitanti situato nel dipartimento delle Bocche del Rodano della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. La città fu con ogni probabilità fondata dai Greci di Marsiglia.

Tarascon è situata sulla riva sinistra del Rodano. Secondo la leggenda, Marta di Betania, assieme a sua sorella Maria di Betania (ossia Maria Maddalena), approdò sulle coste provenzali nel 48 d. C., in seguito alle persecuzioni in patria. Più precisamente sbarcarono nella zona della Camargue, una palude alle bocche del Rodano. Oggi in quella plaga, sorge il paese di Saintes-Maries-de-la-Mer. Qui la zona era infestata dalla tarrasque, un mostro che, uscendo dalla sua tana nel letto del fiume Rodano, devastava le campagne. Venne ammansito da Santa Marta con le preghiere: ad ogni preghiera, il mostro diventava sempre più piccolo. Quando arrivò a dimensioni tali da risultare innocuo, la donna lo condusse nella città di Tarascon. Qui, però, i cittadini atterriti uccisero la creatura. Ancora oggi, l'uccisione della tarasque è celebrata a Tarascon l'ultima domenica di giugno.

Si notano in questo caso vestigia di tradizioni relative a Maria Maddalena, figura ed archetipo che rivestirono un importante ruolo nella cultura occitanica e francese, comprese le concezioni dei bons hommes.

Se accantoniamo la definizione forviante di "eresia", come deviazione rispetto ad una presunta ortodossia i cui confini sono sempre soggettivi e storicamente determinati, forse possiamo pensare a Francesco d'Assisi come ad un trait d'union tra cristianesimo ufficiale ed istanze gnostico-dualiste o ad un interprete della dottrina catara. Francesco risentì pure l’influsso dei Sufi, i mistici dell’Islam.

Infine Francesco trova in Dante Alighieri uno spirito affine: l'elogio che il sommo poeta, cripto-templare e forse cripto-cataro, tesse del Santo nel canto XI del Paradiso, testimonia una comune visione del mondo.

[1] F. Cardini, M. Montesano, Storia medievale, Firenze, 2006


Per approfondire Giuseppe Spadaro, L'Albero del Bene. San Francesco, teologo cataro, 2009



9 comments:

  1. Zret non fare anche il teologo, non sai proprio piu' che minchiate dire. Il catarismo, fede gnostico-dualistica per altro probabimente una filiazione del bogomilismo, con il cristianesimo ha ben poco a che fare. Solo uno con la fantasia malata come la tua puo' affermare che San Franceso possa essere un trait d'union tra cristiasenimo e dualismo gnostisco.
    Va a pulire i cessi cosi' fai qualcosa di utile.

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  2. Hammer, se il buon tony avesse mai letto uno ripeto uno dei libri di Eliade probabilmente non scriverebbe certe cazzate.

    Forse.

    Non ne sono del tutto sicuro, però.

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  3. 'o professore di 'sto randazzo non capisce NIENTE. Che dite allora di Dante cripto-templare e forse cripto-cataro?

    Non è forse capace neanche di spaccar pietre con la testa, non per la durezza della stessa, ma perché non sa che cos'è una pietra.

    ilpeyote cripto

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  4. ... e si ostina a non scendere dal pero! E' proprio un (pro)-fesso-(re)!

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  5. This comment has been removed by the author.

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  6. Potrei chiedere al mio avvocato di fiducia e sicuramente mi porterà le prove che Francesco d'Assisi era membro dei rosacroce.

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  7. MMST, il cognome del tuo avvocato di fiducia comincia per F e finisce con ranchescetti?

    ilpeyote solange manfredi

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  8. Certo è grazie a lui che ho capito perfettamente il diritto comunitario europeo. Lo sai che la BCE è in mano ai massoni? Lo sai che è incostituzionale? La corte costituzionale non lo sa ma invece Franceschetti l'ha scoperto. Lo sai che hanno introdotto la sedia elettrica grazie al trattato di Lisbona? Ti serve un aiuto per guai penali? Te lo consiglio.

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