L'immensa sputtanata a Zelig

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Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

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Thursday, May 26, 2011

La casa di Asterione

http://zret.blogspot.com/2011/05/la-casa-di-asterione.html

La casa di Asterione

Ogni numero è una cifra.

Nel racconto "La casa di Asterione" J. L. Borges fotografa la condizione umana. Asterione, il Minotauro nato da un perverso connubio tra Pasife, regina di Cnosso, ed un toro, si aggira nel labirinto costruito da Dedalo: dilaniato dall'angoscia e dalla solitudine, egli aspetta il redentore. Il testo, con i meandri riflessivi in cui si perde il protagonista, rispecchia le circonvoluzioni cerebrali, le spire delle galassie, gli attorcigliamenti del pensiero. Non è forse il cosmo un immenso dedalo, come l'io che lo concepisce e lo percepisce?

Veramente, come scrisse Galilei, "l'universo è scritto in caratteri matematici": infatti è una vertigine di numeri che popolano le regioni astratte della mente. Insiemi infiniti di cifre si intersecano ad altri insiemi incommensurabili.

"Tutte le parti della casa si ripetono, qualunque luogo di essa è un altro luogo. Non ci sono una cisterna, un cortile, una fontana, una stalla; sono infinite le stalle, le fontane, i cortili, le cisterne. La casa è grande come il mondo."... "Non compresi finché una visione notturna mi rivelò che anche i mari ed i templi sono infiniti".

La solitudine è il vagabondaggio in un mondo senza centro, le cui direzioni non portano in nessuna direzione: l'universo è una babele di simboli e di corridoi. La prigionia non è nei muri, nelle porte serrate, ma nell'infinità delle porte, degli aditi affacciati sul nulla. "Tutto esiste molte volte, infinite volte". Gli eoni si ripetono in un "eterno ritorno" di nascite e morti, di distruzioni e palingenesi, di risposte che partoriscono solo nuove domande.

"Soltanto due cose al mondo sembrano esistere una sola volta: in alto l'intricato sole: in basso Asterione. Forse fui io a creare le stelle ed il sole e questa enorme casa." Forse è l'io ad aver creato il tutto, ombra di un sogno perenne. Ecco: niente esiste, al di fuori di questo piccolo, gigantesco io che ha creato, nel suo ebbro delirio, gli astri e lo smisurato carcere della mente.

Il cosmo evocato dal narratore argentino nel suo abissale racconto è un incubo gnostico, nel cui cuore è annidato un dio febbricitante.

Quale può essere la via d'uscita da questa cella senza sbarre?

"Il sole brillò sulla spada di bronzo. Non restava più traccia di sangue.
'Lo crederesti, Arianna? - disse Teseo - 'Il Minotauro non s'è quasi difeso".

Come Asterione, anche noi attendiamo il redentore che "un giorno sorgerà dalla polvere".



2 comments:

  1. Guarda che rischi che il "redentore" si alzi dalla polvere per pigliarvi tutti a schiaffi... ;-)


    Jabba

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  2. Bah, solite seghe mentali di o'professo' coglio' ...

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