L'immensa sputtanata a Zelig

Il blog che si sta visitando potrebbe utilizzare cookies, anche di terze parti, per tracciare alcune preferenze dei visitatori e per migliorare la visualizzazione. fai click qui per leggere l'informativa Navigando comunque in StrakerEnemy acconsenti all'eventuale uso dei cookies; clicka su esci se non interessato. ESCI
Cliccare per vederla

Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

https://www.facebook.com/Task-Force-Butler-868476723163799/

Saturday, July 9, 2011

Leopardi satanista o ottimista? (prima parte)

http://zret.blogspot.com/2011/07/leopardi-satanista-o-ottimista-prima.html

Leopardi satanista o ottimista? (prima parte)

Giacomo Leopardi era un satanista. E’ questa la vulgata con cui si bolla l’ultima fase poetica del Recanatese. Lo strale critico centra, come è noto, l’incompiuto Inno ad Arimane, il componimento dove l’autore celebra con feroce sarcasmo il dio delle tenebre. Si vede nell’Inno l’approdo di una filosofia “pessimista” che appunto culmina nell’empio panegirico della divinità incarnante, nella tradizione mazdea, il male.

Lo sostiene, ad esempio nell’articolo "Leopardi, cantore di Arimane, è il campione di un satanismo disperato, ma lucido e coerente", 2008, il Professor Francesco Lamendola. E’ di un parere simile Lorenzo Venza nel breve testo intitolato Leopardi arimanico e l’inno alla religione exoterica, 2011. Va riconosciuto che, come sempre, il Professor Lamendola avvince, con la sua prosa efficace, anche se non mi convince del tutto, laddove il Dottor Venza, a causa di un andamento e di un linguaggio sciancati, non mi persuaderebbe neanche qualora io pensassi possa aver ragione.

A mio avviso, il carattere frammentario del cantico, onde non sappiamo come Leopardi l’avrebbe compiuto, già scagiona almeno in parte l’autore dalla taccia di satanismo. Sarebbe come giudicare le capacità artistiche di uno scultore solo da una statua da lui abbozzata. Inoltre l’amara ironia con cui è incensato Arimane è la prova che il Nostro allude il contrario di quanto scrive.

Alcuni versi poi sono inequivocabili: “Ma l'opra tua rimane immutabile, perché p. natura dell'uomo sempre regneranno. L'ardimento e l'inganno e la sincerità e la modestia resteranno indietro e la fortuna sarà nemica al valore, e il merito non sarà buono a farsi largo e il giusto e il debole sarà oppresso ec. ec….Pianto da me per certo Tu non avrai: ben mille volte dal mio labbro il tuo nome maledetto sarà ec. Ma io non mi rassegnerò ec”.

Vi immaginate un adoratore del demonio che ne tesse l’elogio in modo beffardo o che ne decanta i demeriti, interpretandoli come tali e non come luciferine virtù? Vi immaginate un adoratore del demonio che ne maledice il nome e che non intende rassegnarsi al suo funesto potere? Ancora una volta, vi vedrei il titanismo leopardiano, la virile ed eroica sfida alla Natura che connota, verbigrazia, il canto "La Ginestra" ed il "Dialogo della Natura e di un Islandese".

Non si può negare che tra le righe dell’Inno serpeggi alcunché di blasfemo. Il Professor Lamendola nota a tale proposito: “Quella delineata nell'inno Ad Arimane, si badi, non è semplicemente una forma di adorazione del Diavolo: è la proclamazione che solo il Diavolo esiste, e che la creazione è totalmente e interamente malvagia. Non si tratta né di nichilismo, né di satanismo contrapposto al teismo, ma di un monoteismo diabolico, che esclude qualunque idea di bene dalla faccia del mondo”.

Così il “pessimismo” (logora categoria, ma tant’è) di Leopardi sfocerebbe in un “monoteismo diabolico”, nella descrizione di un universo in cui non balugina neppure una speranza di redenzione. Si è che Leopardi fu, checché ne opinino altri, pensatore potentissimo (alcune sue analisi della società massificata, allo stadio embrionale a cavallo tra XVIII e XIX secolo, sono esemplari e profetiche): il suo inno è il sigillo di un ateismo, ma di un ateismo problematico e, come quello di Nietzsche, torturato da una nostalgia del divino che si palesa con un’implacabile irrisione della fede.

In verità Leopardi fotografa, per mezzo di una costruzione metaforica, questa realtà, questa dimensione e chi potrebbe contestare che le cose si svolgono grosso modo come egli le immortala?

“Produzione e distruzione ec. per uccidere partorisce ec. sistema del mondo, tutto patimen. Natura è come un bambino che disfa subito il fatto. Vecchiezza. Noia o passioni piene di dolore e disperazioni: amore. […] taccio le tempeste, le pesti, ec. tuoi doni, che altro non sai donare. Tu dai gli ardori e i ghiacci.

E il mondo delira cercando nuovi ordini e leggi e spera perfezione. Ma l'opra tua rimane immutabile, perché p. natura dell'uomo sempre regneranno. L'ardimento e l'inganno, e la sincerità e la modestia resteranno indietro, e la fortuna sarà nemica al valore, e il merito non sarà buono a farsi largo, e il giusto e il debole sarà oppresso ec. ec.[…] Animali destinati in cibo. Serpente Boa. Nume pietoso ec.[…]


Perché, dio del male, hai tu posto nella vita qualche apparenza di piacere? L'amore? Per travagliarci col desiderio, col confronto degli altri e del tempo nostro passato ec.?”

Chi – ribadisco – potrebbe contestare che la natura, di là dalle sue parvenze amene, non è basata su un ciclo di creazione- distruzione? Chi potrebbe negare la presenza del male nelle forme evocate dal poeta che si spinge persino a demolire il sogno di un rinnovamento sociale utopico e ferale? “E il mondo delira cercando nuovi ordini e leggi e spera perfezione”.


10 comments:

  1. Leopardi era semplicemente un depresso, depressione causata da un ambiente repressivo e triste.
    Caro Zret dovresti saperlo essendo tu un, si fa per dire, professore di Italiano.
    Ma essendo una persona ignorante non capisci un mazza

    ReplyDelete
  2. "Caro Zret dovresti saperlo essendo tu un, si fa per dire, professore di Italiano."
    La mia professoressa di Italiano del liceo (30 e passa anni fa) sta ancora male dopo aver letto questa supercazzola di zrettino.
    Lei sapeva insegnare, lui sa solo c$g$re cose stupide. E' questa la differenza tra un insegnante e un povero fallito.

    ReplyDelete
  3. A me, più che altro, preoccupa quel "prima parte", perchè vuol dire che romperà gli zebedei con un'altra minchiata come questa.

    ReplyDelete
  4. A me, più che altro, preoccupa quel "prima parte"

    Quotone, anzi...pensa che potrebbero essere più di due le parti...

    ReplyDelete
  5. Lo sostiene, ad esempio nell’articolo "Leopardi, cantore di Arimane, è il campione di un satanismo disperato, ma lucido e coerente", 2008, il Professor Francesco Lamendola

    Francesco Lamendola e' un tale luminare che non va oltre l'insegmanento in un liceo. Con tutto il rispetto pare tanti ottimi insegnanti, ce ne sono purtroppo molti che sono solo dei tromboni ignoranti tipo il professoruncolo frustrato e sciacomicaro sanremese.
    Il fatto che il Lamendola venga citato da quest'ultimo, mi sa sorgere il dubbio che sia della sua stessa pasta. Mah ...

    ReplyDelete
  6. This comment has been removed by the author.

    ReplyDelete
    Replies
    1. This comment has been removed by the author.

      Delete
    2. Francesco Lamendola e' un tale luminare che non va oltre l'insegmanento in un liceo. INFATTI, QUESTI SONO PROFESSORI DI SERIE C2

      Delete
  7. sono le solite superstizioni che vengono tirate fuori quando si sconfina nel campo della religione, parlare di entità diaboliche e altre ageliche, non è dimostrabile, sono soltanto fantasie per bambini, del resto sarebbe pure sbagliato credere in un monoteismo divino, cioè, "tutto è bene". E non è nemmeno corretto parlare di politeismo o religioni politeiste, "tutto è bene e tutto è male", nonostante poi nel mondo regna la religione monoteista del "tutto è bene". In pratica sarebbe più opportuno dire che esiste il male ed esiste il bene e queste due cose non sono entità soprannaturali, perchè altrimenti anche nel caso in cui si volesse attribiure ad una di esse, la qualità di essere nel mondo, quindi materiale, mentre l'altra immateriale e metafisica, i conti non tornerebbero ugualmente, per il semplice fatto che un'entità spirituale non può stare nel mondo e identificarsi con la materia e quindi con il male.

    ReplyDelete