L'immensa sputtanata a Zelig

Il blog che si sta visitando potrebbe utilizzare cookies, anche di terze parti, per tracciare alcune preferenze dei visitatori e per migliorare la visualizzazione. fai click qui per leggere l'informativa Navigando comunque in StrakerEnemy acconsenti all'eventuale uso dei cookies; clicka su esci se non interessato. ESCI
Cliccare per vederla

Scopo del Blog

Raccolgo il suggerimento e metto qui ben visibile lo scopo di questo blog.

Questo e' un blog satirico ed e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano.

Tutto quello che scrivo qui e' a titolo personale e in nessun modo legato o imputabile all'azienda per cui lavoro.

Ciao e grazie della visita.

Il contenuto di questo blog non viene piu' aggiornato regolarmente. Per le ultime notizie potete andare su:

http://indipezzenti.blogspot.ch/

https://www.facebook.com/Task-Force-Butler-868476723163799/

Wednesday, April 22, 2015

La grande mietitura

http://zret.blogspot.ch/2015/04/la-grande-mietitura.html

La grande mietitura



Diogene Laerzio riporta, ascrivendolo a Senofane, un aneddoto riguardante Pitagora: “Si dice che un giorno, passando vicino a qualcuno che maltrattava un cane, Pitagora, colmo di compassione, pronunciò queste parole: 'Smettila di colpirlo! Sento la sua anima: è quella di un amico che ho riconosciuto dal timbro della voce'”.

L’episodio relativo al celebre filosofo, matematico e taumaturgo, la cui figura è circonfusa da un alone leggendario, evocando la dottrina orfico-pitagorica della trasmigrazione dell’anima, ci spinge a chiederci se veramente negli animali alberghi un’essenza immortale.

Fiorella Rustici nel suo più recente saggio, Morte e dintorni, afferma che un “frammento” dell’anima di un parente estinto può trasferirsi in un animale, di solito un cane, un gatto o in un altro amico d’affezione, in cui i vivi prima o dopo si imbattono. Sono forme di compensazione, autoinganni o avevano visto giusto quei pensatori antichi che professavano la dottrina della metempsicosi?

Non lo sappiamo: fatto sta che, in questi tempi ferrigni, nera era in cui l’umanità è sempre più abbrutita e meccanizzata, come supremo paradosso, ci pare di cogliere un barlume di sentimento proprio negli occhi degli animali. A volte persino ci sembra che essi abbiano uno sguardo velato di malinconia.

Anche in questo caso dobbiamo domandarci se siano proiezioni di affetti umani, in una sorta di transfert consolatorio, oppure se veramente un soffio spirituale possa diluirsi negli esseri viventi e persino essere condensato nelle pietre, nei granelli di sabbia.

Qualcuno ha scritto: “Tutti gli alberi hanno un’anima; non tutti gli uomini”. Sarà meglio che il genere umano provi a riscoprire la sua essenza più profonda, prima della grande mietitura.
Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati

3 comments:

  1. Se cdi fosse un concorso su "come occupare inutilmente spazio nella rete" questo post si piazzerebbe in ottima posizione.

    ReplyDelete
  2. Minchia...un palo d'arancio amaro con le spine su per il culo trasmette più allegria di sto portasfiga.
    Pure i guard rail nelle rotonde si spostano quando passa.

    ReplyDelete